Educazione alla sessualità

Dalla nascita alla maturità sessuale:
anatomo - fisio - neurologia
II parte

Ma voi siete così come vi ho disegnato alla lavagna, con i testicoli su?
No... sono giù e qualcuno con naturalezza mette le mani sotto il pube.

Negli ultimi mesi o anche nelle ultime settimane della vita uterina o addirittura appena prima della nascita o poco dopo, i testicoli migrano in basso, infilano cioè un canale fatto da alcuni muscoli sovrapposti, il canale inguinale, e traversando la parete addominale, passano dall'interno a fuori, a lato del pube11finendo sotto al pube, contenuti dalla pelle che in quella zona è molto abbondante. Poiché i testicoli del bambino pesano qualche grammo, la pelle che li accoglie assume la forma di un sacchetto, sacco scrotale o scroto. I dotti deferenti in questa discesa naturalmente seguono i testicoli. (Cancellando nel nostro schizzo con una riga una sola gonade, la disegno al posto giusto.)

ormoni e discesa dei testicoli
Chi ha fatto scendere i testicoli?
Sono gli ormoni cioè delle sostanze che, secrete in piccole quantità da particolari ghiandole, vengono versate nel sangue e contribuiscono alla nostra crescita.

ormoni steroidei e l'attivazione dei geniLe gonadi, organi adibiti alla maturazione delle cellule sessuali (oltre che alla moltiplicazione delle stesse nell'uomo), sono anche ghiandole che producono ormoni, maschili o femminili e poiché funzionano fin dalla vita fetale, come spiega Arturo Giarola, già fin da allora contribuiscono allo sviluppo dei nostri caratteri sessuali. Gli ormoni  interverranno dapprima per lo sviluppo dei nostri apparati genitali, poi provvederanno alla discesa delle gonadi e man mano aiuteranno a realizzare quei cambiamenti che, nel giro di un paio di decenni, porteranno alla perfezione un organismo già differenziato sessualmente al momento del concepimento.

Quando sarete genitori e il medico visiterà il vostro neonato osservate se esamina i testicoli e chiedetegli se sono scesi nello scroto. Può darsi che uno o addirittura entrambi siano ancora ritenuti, nascosti (criptorchidia). Il medico nelle visite successive sorveglierà il piccolo e di solito, dopo un poco, tutto si sarà sistemato da solo. Se però dopo i primi anni i testicoli rimangono ancora all'interno, il medico interverrà: potrà dare degli ormoni o anche proporre l'intervento per portare al suo posto il testicolo (e sulla lavagna disegno anche il secondo testicolo nello scroto, cancellando con una riga la posizione addominale).

Le domande dei ragazzi abbondano e le ragazze ascoltano interessate.

Quando si deve fare l'intervento?
In genere verso i 5-6 anni, comunque prima dei 10 anni12

A volte qualcuno dice di averlo fatto o di avere avuto il fratellino... Il mio fratellino invece ha i testicoli che vanno su e giù. Cosa si deve fare? Siamo davanti a testicoli retrattili. È frequente nei primi anni del bambino notare questo salire e scendere ma i testicoli arrivano solo fino all'imbocco del canale inguinale per poi tornare giù, dove un bel momento restano definitivamente. Comunque il medico che lo segue dirà se si deve fare qualcosa.

Perché si deve fare l'intervento? stranamente questa domanda viene fatta solo qualche volta.
Nell'addome c'è una temperatura molto più alta che nello scroto, circa 40° C e i testicoli ne risentono: gli spermatozoi se si formano, sono pochi e quindi non sufficienti alla fecondazione. In più c'è un rischio maggiore che si sviluppi nel testicolo un tumore maligno.

E se un testicolo è su e l'altro è giù e non si è fatto l'intervento si possono lo stesso avere figli?
Se l'altro testicolo si è sviluppato bene può essere sufficiente per avere dei figli, tanto più che quando non scende un solo testicolo è dovuto spesso ad un impedimento meccanico e non ad una mancanza ormonale. Resta il rischio tumorale per il testicolo ritenuto.

Mi accorsi una volta in terza media che questa domanda fattami da un ragazzo nascondeva un interesse che non era nozionistico. Lo tenni d'occhio e alla fine della lezione vidi un gruppetto di compagni che lo incitavano a parlarmi e vennero tutti insieme: lui...

Poiché nessun medico lo aveva visto, lo invitai a farsi visitare per essere più sicuro: per tranquillizzarlo gli feci notare che il suo pomo d'Adamo era ben pronunciato rispetto alla sua età e la sua voce mi faceva pensare non ad un disturbo ormonale bensì all'impedimento meccanico13.

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la vaginaCome nel maschietto sotto la prostata c'è il pene che è un tubo pieno, nella bambina (il disegno è rimasto sulla lavagna incompiuto, accanto all'altro) sotto l'utero c'è un condotto membranoso fatto di fitte piccole pieghe, un tubo cavo, la vagina (e la disegno con le pareti fittamente ondulate). Le pareti, spesse nell'adulta 3-4 millimetri, sono formate da una impalcatura (continuazione del miometrio) rivestita nell'interno da una mucosa. L'impalcatura, poiché è fatta da molte fibre elastiche con fasci di cellule muscolari lisce, permette una distensione tale da far passare facilmente la testa del bambino.

muscoli di Kegel

Dei potenti muscoli che partono dal pube e arrivano al coccige e al sacro servono non solo a formare, sia nell'uomo che nella donna, il pavimento del piccolo bacino (il perineo che abbiamo studiato durante il parto) ma anche a tenere in posto la vagina14 , in quanto essendo disposti dall'avanti all'indietro la cingono e la sostengono nella parte alta.

bulbi del vestiboloNella parte bassa la vagina presenta lateralmente due formazioni cavernose come quelle del pene, i bulbi del vestibolo15, che riempiendosi di sangue danno alla donna una sensazione di calore locale che ritengo essere analoga a quella provata dall'uomo.
Mentre nell'uomo il riempimento del tessuto cavernoso si rende manifesto con l'erezione del pene, che la donna sente benissimo in un abbraccio o durante il ballo, il riempimento degli organi erettili femminili è percepibile solo dalla donna, appunto, con il senso di calore interno dico abitualmente ai ragazzi di III media.

la vulvaLa vagina termina in basso con un foro ovale, il meato vaginale (e continuo il disegno), che è ristretto in parte da una pellicina, l'imene. A chiudere ulteriormente l'orificio vaginale ci sono i piccoli e grandi labbri (che aggiungo al nostro disegno come due pieghe ricurve)16. Il tratto terminale della vagina con l'imene e i labbri forma la vulva o pudendo muliebre17.

Non parlo mai delle forme dell'imene perché è un momento assolutamente marginale (può servire ai medici non al profano!). I libri che indugiano con figure su questo argomento (figure che sono tratte dai testi di medicina legale) sono sempre sconsigliati da me perché fanno male al ragazzo e stimolano alla curiosità la ragazza, quando non la portano addirittura alla preoccupazione, senza contare che presentando solo il pudendo muliebre si continua con la donna oggetto. Nessuno presenta mai infatti le diverse forme del pene, delle quali le prostitute se interrogate parlano ma certamente non le documentano con fotografie.

Naturalmente l'imene è di interesse generale e le discussioni sulla verginità si fanno sempre e si protraggono a lungo.
La integrità anatomica dell'imene non è sempre facile da riconoscere nemmeno per un medico: sono i medici legali e gli ostetrici che possono dare una risposta per la loro grande esperienza. Figuriamoci se un giovane è in grado di dire che la compagna non è vergine perché nel rapporto non ha visto il filino di sangue! Ci sono imeni elastici, che non si rompono: abbiamo prostitute con imene integro e abbiamo bambine di tre quattro anni che giocando al dottore si lasciano introdurre qualcosa nella vagina con rottura dell'imene, dico sempre. 

I tampax?, chiedono le ragazze.
I tamponi interni (e spesso bisogna spiegare ai maschi cosa sono perché lo ignorano), anche quelli che definiscono piccoli, per le fanciulle, possono rompere l'imene. Se non lo fanno quando li introduciamo lo fanno quando li togliamo, perché essendosi imbevuti si sono ingrossati.

I ragazzi, che han seguito con interesse, senza darsi di gomito, la descrizione apparentemente particolareggiata della vagina, che nessuno ha mai loro dato, ora lasciano trapelare il malcontento per ciò che ho detto sull'imene ed allora io chiedo loro di conservare la propria verginità se vogliono chiederla alla compagna. In genere è un argomento che trovano giusto. A volte c'è qualcuno che dice: Ma nell'uomo non si vede!
Come c'è qualcuno che dice: Nell'uomo si rompe il filetto alludendo al frenulo del prepuzio: informazione ovviamente sbagliata.

Ogni tanto c'è anche qualche ragazzo che, ricordandomi le mie lezioni in cui spesso asserisco che siamo fatti in modo perfetto, mi chiede il significato dell'imene nel corpo umano.
Per me l'imene esiste per dire all'uomo e alla donna: attenti a quello che fate! Dopo l'ultima guerra gli ingegneri volevano costruire aerei più veloci, ma trovarono un grosso ostacolo che fece anche delle vittime: il muro del suono (e ne parlo perché in genere i ragazzi non ne sono informati). Ora gli aerei supersonici circolano attorno alla terra a centinaia e andiamo sulla luna: superando quella barriera abbiamo incominciato un'era nuova, in cui procediamo come esploratori, ignorando quasi tutto. L'imene per me è un poco come la barriera del suono, superando la quale non siamo più nel nostro mondo, ma in uno tutto nuovo: siamo nel mondo della coppia.

Davanti al meato vaginale c'è un altro forellino, il meato uretrale, perché nella donna il condotto urinario è separato dalle vie genitali.

l'uretra 
La vescica infatti non sta come nell'uomo sopra la prostata, ma è davanti all'utero che la sovrasta nella parte posteriore, e si appoggia sul perineo (da cui l'incontinenza in caso di rilassamento) e sul pube. L'uretra scende così davanti e parallela alla vagina. Questa disposizione lascia libero l'utero di ingrandirsi nell'addome.

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I nostri disegni sono completi ed io domando ai ragazzi a che cosa servono questi organi.
Alla generazione mi rispondono.
Alla generazione e alla unione18.

complementarità degli apparati genitaliCoprendo con la mano la vagina e il pene, mostro i testicoli (che disegnati nell'addome avevo cancellati solo con una riga per meglio evidenziare la complementarietà) i dotti deferenti e la prostata come organi complementari delle ovaie delle tube e dell'utero per la generazione della nuova vita. 
Il pene e la vagina sono organi complementari per l'unione della coppia.

Due ghiandole e due tubi simili e un organo cavo e uno pieno, l'utero e la prostata, per la generazione;
un organo cavo e uno pieno, la vagina e il pene, per l'unione.

Siamo complementari? L'ho dimostrato?

I ragazzi capiscono benissimo come avviene l'unione della coppia, anche coloro che non sono stati precedentemente informati (e ce ne sono ancora!).

Dividendo i genitali nella parte unitiva e nella parte generativa posso parlare dell'amore coniugale, che io trovo insuperabilmente descritto nella Humanae Vitae19 e dire ai ragazzi che questo atto è un diritto dei genitori e che solo a volte è da loro compiuto con fini procreativi. Invito i ragazzi a fare in modo che i genitori possano riavere giornate o almeno ore per ritrovarsi per stare soli, come ai primi tempi del loro matrimonio, prima che venissero i bambini. I ragazzi comprendono l'importanza di questa solitudine della coppia e li sento responsabilizzati.

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E come si fa a non avere figli mi domandano le ragazze.
Si prende la pillola a volte rispondono i compagni. equilibrio ormonale

La pillola è fatta di ormoni e parlo dell'orchestra della Scala dove i vari suonatori, le varie ghiandole, sotto lo stimolo del direttore d'orchestra, l'ipofisi, emettono con il loro strumento ben accordato delle note così da dare un brano musicale perfetto.

La pillola è paragonabile a degli strumenti che all'improvviso entrano in scena e suonano con note non pienamente accordate e soprattutto con un volume loro. Il povero direttore d'orchestra deve continuare a dirigere il pezzo musicale nel miglior modo possibile ed allora dovrà stimolare alcuni suoi suonatori e farne tacere altri per mascherare il suono degli intrusi. La pillola si dà solo se mancano dei musicisti, in sostituzione quindi, per curare qualcosa che non va, dico loro.

Per non avere figli ci sono dei metodi che non fanno male e che sono sicuri quanto la pillola. Scriveteli, dico ai ragazzi, così quando sarete fidanzati potrete chiederne l'istruzione ad un consultorio o ad un medico esperto: sono la temperatura basale e il muco cervicale. Per ora le ragazze prendano nota del loro calendario su un quadernetto, scrivano il giorno d'inizio del mestruo la durata dello stesso e il numero degli assorbenti che usano, e parliamo dell'anemia delle giovanette dai flussi frequenti e abbondanti20.

Ai giovani dò invece naturalmente ampie spiegazioni; con essi parlo ovviamente anche dei metodi contraccettivi sia femminili che maschili. Dico loro il meccanismo d'azione, la percentuale di sicurezza, le controindicazioni, la necessità per alcuni di essi di controlli medici periodici. Li avverto che i sistemi più usati - il rapporto interrotto o il preservativo - sono, dopo l'astinenza periodica secondo i metodi di Ogino e di Knauss, i meno sicuri oltre ad essere sistemi che a lungo andare danneggiano la coppia: il primo non solo psicologicamente ma anche fisicamente ed entrambi sottraggono alla donna il liquido spermatico di cui essa, assorbendolo attraverso la mucosa vaginale, abbisogna per realizzare quelle complesse modificazioni... per le quali si può ben dire che la ragazza si trasforma in donna, scrive Santori21. Notevole importanza — continua l'autore — assume a questo proposito la dimostrazione di estrogeni nel liquido seminale e non è escluso che altri fattori ormonici, vitaminici o comunque a carattere microergico in esso eventualmente presenti possano, in un prossimo domani, fornirci la spiegazione sul modo con il quale si producono le modificazioni anzidette.

Va da sé che come medico sessuologo sconsiglio i metodi contraccettivi alla donna, così come sono sconsigliati all'uomo, sia perché lesivi della salute per cui il loro uso deve essere limitato ad un breve tempo, sia soprattutto perché «mezzi individuali, mediante i quali è più o meno facile "difendersi" dalle conseguenze biologiche dell'attività sessuale» mentre i metodi naturali «impegnano ambedue i coniugi in un ricorrente — e a volte difficile — esercizio di autodominio, e che per ciò stesso favorisce la promozione di quei valori fondamentali dell'unione coniugale sintetizzati nell'antico ideale biblico della "caro una" e, se si preferisce, dalla moderna concezione psicologica della "unità duale"» (Santori), sia ancora perché ho constatato nella mia professione che spesso portano la donna alla perdita della libido, come temeva Paolo VI per la pillola: nei casi di frigidità trovo sempre la contraccezione, praticata con metodi antichi nelle coppie anziane e magari con metodi moderni fra le giovani!

La nostra figura dei genitali mi facilita la spiegazione della sterilità per mancanza di organi a causa di interventi, o di cellule sessuali dovuta a malattie a radiazioni o a carenze ormonali, o per ostruzioni delle vie genitali. Mi permette anche di parlare dell'ipertrofia prostatica per cui l'uomo non solo non sarà più fecondo per questioni meccaniche ma anche avrà difficoltà ad urinare. C'è sempre qualcuno con un parente anziano che «ha la prostata», cioè l'ingrossamento della ghiandola fino a comprimere l'uretra per cui parliamo di cateterismo ossia della introduzione nella uretra di un tubicino di gomma che, risalendo sino alla vescica, dà libero sfogo all'urina.

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