Educazione alla sessualità - articoli

ricerca: staminali dal feto 'migrano' al cervello della madre

tratto da: www.swissinfo.org - 18 agosto 2005 18:16 (la pagina non è più esistente)

ROMA - Cellule fetali 'migrano' nel cervello materno durante la gravidanza, riparandone i danni. O almeno, ciò è quanto avviene nelle topoline gravide, come dimostrato da uno studio realizzato dall'équipe di Gavin Dawe della National University of Singapore e Xiao Zhi-Cheng del Singapore's Institute of Molecular and Cell Biology, e pubblicato sulla rivista New Scientist.

Già in passato numerosi studi avevano dimostrato il fenomeno noto come microchimerismo, ovvero la migrazione di cellule fetali nei tessuti materni. Queste possono sopravvivere per decenni in tessuti come la pelle, il fegato, la milza della madre. Ma mai prima d'ora era stata dimostrata la possibilità delle cellule del feto di colonizzare il cervello.

"È la prima volta - sottolinea infatti Diana Bianchi della Tufts University School of Medicine di Boston - che viene dimostrata la possibilità delle cellule fetali di superare la barriera emato-encefalica che protegge il cervello materno". Secondo i ricercatori, se lo stesso fenomeno avvenisse anche nell'uomo, in futuro le cellule fetali potrebbero essere iniettate nel sangue dei pazienti per curare malattie come il Parkinson o l'Alzheimer e danni del sistema nervoso.

Queste cellule, infatti, troverebbero da sole la strada verso il cervello e, una volta giunte a destinazione, andrebbero a riparare il danno autonomamente. Attualmente, invece, gli unici tentativi di riparare il tessuto nervoso con staminali prevedono iniezioni delle cellule direttamente nel cervello. I ricercatori hanno creato embrioni di topo geneticamente modificati con cellule contenenti una proteina fluorescente derivante dalle meduse. Obiettivo riconoscerle immediatamente, ovunque esse si trovassero.

Così gli studiosi, dopo aver impiantato gli embrioni nell'utero delle topoline e lasciato che si sviluppassero, hanno potuto osservare la fluorescenza muoversi sino al cervello materno. Successivamente hanno osservato che nel cervello materno le cellule fetali si erano trasformate in cellule nervose di vario tipo, dai neuroni agli oligodendrociti, "anche se finora - hanno puntualizzato - non ne è stata dimostrata la funzionalità". Tuttavia i ricercatori nutrono non poche speranze.

Gli studi hanno dimostrato che in presenza di danni cerebrali ictus-simili la migrazione di cellule fetali al cervello delle topoline gravide tendeva a moltiplicarsi di ben sei volte, segno che le cellule fetali sono richiamate in maniera non casuale da un danno. Ma i ricercatori invitano alla massima cautela ricordando che prima che si possa trarre qualche avanzamento clinico da questi studi potrebbero trascorrere dai 5 ai 20 anni. "È importante - sottolineano inoltre Dawe e Xiao - essere sicuri dei benifici prima di iniziare la sperimentazione sui pazienti".

I grassetti sono miei (I.L.).

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